Nella settimana dal 14 al 18 Ottobre 2024, nell’ambito del programma delle “Attività formative e di orientamento per lo sviluppo socio-economico dell’Appennino”, l’Associazione Fulvio Ciancabilla ha avuto l’incarico di gestire un corso di avvicinamento alla scultura su pietra arenaria per un gruppo di allievi dell’Istituto Professionale Agrario “B. Ferrarini” di Sasso Marconi; titolo: “L’arenaria e l’antica arte della lavorazione della pietra”.
Il corso è stato organizzato in collaborazione con i dirigenti scolastici di Sasso Marconi e in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Arrigo Serpieri” di Bologna, con l’Accademia Nazionale di Agricoltura (ANA) e con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Il programma didattico concordato prevede che vengano fornite agli allievi le conoscenze di base sulla lavorazione della pietra arenaria dell’Appennino bolognese utilizzata fin dall’antichità a scopi edilizi e ornamentali. Verranno spiegati e messi a disposizione gli strumenti da utilizzare per la lavorazione della pietra nonché illustrate le diverse attività di taglio, sbozzatura, bugnatura, martellinatura e sagomatura e si procederà quindi con la scultura in bassorilievo.
L’indirizzo di questo corso è quindi orientato alle lavorazioni artistiche necessarie per la realizzazione e il restauro di fregi, decori.
Il contesto del corso
Per il territorio dell’Alta Valle del Reno questo evento formativo è una esperienza senza precedenti, che apre alla speranza:
- sia di contribuire alla formazione, per piccoli “passi di scalpello”, di figure dapprima interessate alla lavorazione artistica della pietra arenaria e, per chi sarà maggiormente coinvolto dalla nuova esperienza, anche di acquisire una specializzazione e poter affacciarsi al mondo del lavoro;
- sia di creare soggetti interessati a salvaguardare e promuovere un patrimonio culturale che caratterizza e identifica in modo unico il nostro territorio.
L’ubicazione del corso a Sasso Marconi, che prende il nome dal toponimo medievale della rupe detta “il sasso” (Al Sâs, il Sasso della Glosina, una rupe del Contrafforte pliocenico che domina la confluenza dei fiumi Reno e Setta), si intreccia fortemente con la centralità che l’arenaria ha avuto in questo territorio che è la “porta dell’Appennino”.
“La Rupe ha rappresentato ad un tempo luogo di ricovero per i viandanti, importante punto di riferimento religioso e di pellegrinaggio, elemento di spartizione tra territori differenti, luogo minaccioso per la sua conformazione e teatro di tragedie causate dai crolli, ma ha rappresentato anche un simbolo di vita: accanto alle sensazioni di timore che la Rupe incuteva negli abitanti e nei viaggiatori, date dalle caratteristiche del sito e dalla conformazione della massa rocciosa incombente sulla strada che proprio in quel punto si restringeva, sovrastando il profondo baratro delle acque del Setta che confluivano nel Reno, vi sono aspetti tutt’altro che aspri. La terra arenaria da cui era costituita la Rupe e la sua vocazione ad essere facilmente scavata determinarono infatti lo sviluppo di una fiorente attività di cava sin da tempi molto antichi e l’arenaria di “Praduro-Sasso” venne impiegata sia nell’edilizia locale che a Bologna. Protagonisti delle vicende legate al Sasso furono quindi gli scalpellini e i tagliapietre che traevano il loro sostentamento dalla produzione di molti manufatti in “pietra di macigno” (gradini; cornicioni, abbeveratoi o ancora, seguendo le efficaci descrizioni di G.B. Comelli “acquai, focolari, fornelli, altari”) e furono per diversi secoli i suoi veri abitanti.” (cit. www.sassomarconifoto.it)
Il programma del corso
Complessivamente sono previste 5 mattine di corso con il seguente programma:
Lunedì 14 ottobre 2024:
h. 9.00 – 13.00
– Presentazione del corso alla presenza delle istituzioni;
– Consegna del libro di testo;
– Lezione teorica, con proiezioni e video, che riguarderà: le caratteristiche geologiche della pietra arenaria, gli aspetti storici della lavorazione della pietra arenaria, gli utilizzi pratici di questa pietra sul nostro territorio e le sue espressioni artistiche;
– Descrizione delle attrezzature per la lavorazione della pietra e presentazione delle principali norme antinfortunistiche.
Martedì 15 ottobre 2024
h. 9.00 – 13.00
Laboratorio pratico di disegno, incisione e scrittura su pietra.
Mercoledì 16 ottobre 2024
h. 9.00 – 13.00
Laboratorio pratico di bassorilievo geometrico.
Giovedì 17 ottobre 2024
h. 9.00 – 13.00
Laboratorio pratico di bassorilievo figurativo.
Venerdì 18 ottobre 2024
h. 9.00 – 13.00
Laboratorio pratico per l’affinamento dei lavori iniziati col perfezionamento degli sfondi mediante subbiatura o bocciardatura.
Il gruppo docente dell’Associazione Fulvio Ciancabilla sarà costituito, per la parte teorica, da Francesca Chelini, Alfredo Marchi, Rodolfo Mucci e Stefano Vannini e, per la parte pratica, da Elena Burzi, Sabato Crescenzo, Rodolfo Mucci, Roberta Tiberi e Riccardo Vaccaro.
L’Associazione Fulvio Ciancabilla provvederà:
- a garantire la presenza durante tutta la durata del corso di almeno due maestri che affiancheranno gli studenti;
- alla consegna del libro “Storie di pietre e di scalpellini nel Bolognese” del maestro Alfredo Marchi, che servirà alla didattica e all’approfondimento teorico di ciò che verrà insegnato durante il corso;
- all’allestimento dell’aula dove si svolgeranno le lezioni pratiche;
- alla fornitura del materiale lapideo e degli attrezzi per gli allievi.
Primo giorno di lezione teorica
“Lavori in corso”
L’ultima giornata di corso di “fine lavori”